Ci auspicavamo una presa di posizione da parte del Consiglio del #MunicipioX a tutela della salute dei cittadini e invece è arrivata a favore dell’inceneritore di Roberto Gualtieri che condanna Roma a essere la pattumiera d’Italia.
La volontà della maggioranza è stata ribadita dal voto favorevole del #Pd alla mozione presentata dalla Lista Calenda a supporto dell’inceneritore, che forse potrebbe vedere luce tra 5-10 anni spendendo circa un miliardo di euro.
Due mesi fa gli stessi partiti bocciarono la nostra mozione a sostegno della Transizione ecologica e la contrarietà all’inceneritore.
A completare l’imbarazzante quadro politico arriva come lo zucchero che addolcisce la pillola la letterina di Gualtieri ai cittadini sulla riduzione Ta.Ri. del 4% dalla prossima bolletta e con un ulteriore futura riduzione a fronte della realizzazione dell’inceneritore. Una aspettativa falsa che crea solo un danno alla collettività!
Il Sindaco dovrebbe invece raccontare la verità ai cittadini e dire che le alternative all’inceneritore esistono e sono fissate nel piano industriale di Ama che grazie al lavoro dell’Amministrazione Raggi è realizzabile avendo a disposizione 340 milioni di euro di finanziamenti e un accantonamento nel bilancio capitolino di altri 100 milioni.
A nostro parere, si potrebbero realizzare subito tre impianti di compostaggio per il trattamento della frazione organica, due già in fase autorizzatoria, di due impianti di selezione per il multimateriale e la carta, di un impianto di Trattamento Meccanico Biologico, di un impianto ‘end of waste’, e di ben 21 nuovi Centri di Raccolta in attuazione di una delibera di programmazione approvata ad aprile 2021dal MoVimento 5 Stelle Roma
Ci sono poi le nuove tecnologie che stanno divenendo ormai disponibili e che potrebbero essere inserite nel Piano industriale di #Ama, per aiutare ulteriormente a cambiare il percorso di gestione dei rifiuti della nostra città in senso sostenibile.
L’alternativa all’incenerimento dei #rifiuti pertanto esiste, basterebbe applicarla partendo proprio dal Piano industriale di Ama, dai fondi attualmente a disposizione del Comune di Roma e dalle nuove tecnologie.
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