Ecco, siamo finalmente giunti alla prova dei fatti. A molti poteva sembrare alquanto incomprensibile, quale concetto astratto e sfuggente, la nostra richiesta di poteri sostitutivi a fronte delle reiterate omissioni del minisindaco, della sua giunta e dell’amministrazione tutta del Municipio X: qualcuno ci ha domandato di spiegare cosa significava in pratica richiedere poteri sostitutivi.
Ecco la risposta, giunge dalla Direzione Generale di Roma Capitale, testualmente: ‘Si rimarca che la mancata o tardiva emanazione del provvedimento nei termini costituisce elemento di valutazione della performance individuale, nonché di responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile del dirigente e del funzionario inadempiente.’
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Come dice un detto popolare, quando la fame entra dalla porta l’amore esce dalla finestra e nel Municipio X, l’inerzia politica e amministrativa non solo ha i suoi colpevoli ma è anche causa di disamore perché i responsabili dovranno rendere conto delle proprie mancanze prima di tutto ai cittadini.
A guardare bene, si tratta di grosse mancanze e ne rinfreschiamo la memoria: mancata istituzione della sede del distaccamento Servizio Giardini presso il Vivaio di Acilia, completamente abbandonato; mancata realizzazione di un impianto di videosorveglianza e mancato avviamento dei progetti di valorizzazione del Vivaio; mancata incentivazione di attività di tutela ambientale da parte di istituzioni, scuole, associazioni e semplici cittadini;
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mancata attivazione in relazione all’appalto già aggiudicato a fine 2021 per la messa in pristino dell’area verde sita in località Villaggio Africa;
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mancata attivazione dell’appalto già aggiudicato dalla passata amministrazione M5S per la realizzazione del Parco Poligenerazionale Bagnoletto. In particolare per quest’ultimo, il danno economico è enorme in quanto l’amministrazione attuale ha rescisso il contratto d’appalto perdendo così la disponibilità dei fondi stanziati nel Piano investimenti 2019 di 350.000€ e giustificando la eventuale richiesta di penali da parte dell’impresa aggiudicataria e di ricorsi ed appelli alla Corte dei Conti su iniziativa anche di privati cittadini.
A nostre precise richieste di informazioni, gli uffici tecnico-amministrativi del Municipio sono rimasti in silenzio mentre l’assessore per l’ambiente ha inteso consolarci con ‘il Parco Poligenerazionale di Bagnoletto si farà’ ma sappiamo bene che fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare: siamo indignati per la perdita di tempo e denaro.
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Adesso, come in un annullamento di atti in autotutela, è la stessa Amministrazione di Roma Capitale che, considerandosi rea di immobilismo, si dichiara consapevole di aver cagionato danno alla collettività e si punisce.
È, finalmente, con la realizzazione di queste opere tanto attese dai cittadini, un vero atto di giustizia.
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