Le questioni riguardanti sanità, scuola, lavoro, dignità sociale sono così fondamentali che su di esse le forze politiche, ad ogni livello istituzionale, dovrebbero trovare un punto di convergenza.
La realtà, purtroppo, è un’altra e sempre più spesso gli interessi di partito calpestano diritti che dovrebbero essere costituzionalmente garantiti.
È necessario adeguare gli stipendi degli insegnanti ai livelli europei, accelerare le assunzioni dei precari anche tramite procedure selettive, semplificare e nel contempo affrettare le procedure d’ingresso di giovani insegnanti nella scuola.
Solo così sarà possibile mettere in campo strategie atte a contrastare il fenomeno delle classi-pollaio e, per tale via, opporsi alla dispersione scolastica, in quanto in classi con numero di studenti ridotto, si potrà seguire ciascun alunno nel modo migliore.
Ovviamente queste misure sarebbero insufficienti se il patrimonio edilizio dello Stato, oggi in via di dismissione, non fosse destinato anche a residenze e servizi a favore degli studenti.
Si tratta di un percorso complesso, in cui l’accordo deve essere il più ampio possibile e tale da coinvolgere tutti i soggetti interessati: un percorso che si riflette in ultimo sul benessere delle famiglie e sulla formazione dei discenti e che si basa necessariamente da una parte sull’aumento delle risorse finanziarie messe a disposizione per le finalità citate e d’altra parte sulla incentivazione alla digitalizzazione scolastica.
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